Questo è un libro che parla di arte. Una originale carrellata di artisti delle più varie forme, sconosciuti ai più (io non ne avevo mai sentito nominare nemmeno uno), meritevoli di attenzione ma sfortunati: sono nati e vissuti nel momento o nel posto sbagliato, sono stati troppo scomodi per la società, oppure -molti di loro- sono stati cancellati dalla follia del nazismo e dei campi di sterminio.
La storia dell'arte (e probabilmente la letteratura) è stata in buona parte scritta dal caso. Chissà quanti tesori, quanti personaggi geniali abbiamo perso per strada... a solo motivo della loro sfortuna, di un mancato tempismo, del non aver incontrato la persona giusta che ne coltivasse la memoria.
Alfredo Accatino ha svolto una ricerca su questi personaggi ombra tanto più accurata quanto più difficile. Con uno stile dissacrante, assolutamente non accademico, colloquiale, ricco di riflessioni personali. Alcuni artisti mi hanno colpita, altri li ho scorsi annoiata, forse tutti andranno nel mio dimenticatoio personale. Ma leggendo, ho avvertito che questo libro non fosse un semplice saggio, una banale raccolta di nomi, ma che fosse un testo scritto col cuore. Questa sensazione difficilmente sbaglia: nel leggere la descrizione dell'ultimo artista riportato (lascio la sorpresa...) mi sono quasi commossa. Ed ho capito a pieno tutta questa passione.
Ricordo anche io una piccola otsider: Bianca Bagnoli, cugina di mia nonna. Pittrice di Livorno, ha inventato un nuovo modo di fare quadri, intessendo i fili al posto dell'uso della pittura. Mi è tornata in mente qualche sera fa, su google non si trova altro che la data della sua morte, 1998. Sono stata una sola volta a casa sua e la ricordo straripante di quadri ovunque: sulle pareti, per terra, sui mobili. Chissà che qualche granello di quella autenticità non sia scorso, nelle vene delle generazioni, fino a me.
https://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/1998/06/15/LX313.html